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"Tutti credono di conoscere Venezia"

Uno dei nostri irrinunciabili riti è, almeno una volta l’anno, quello di un soggiorno a Venezia; dopo la pausa forzata del 2020, finalmente siamo riusciti a tornare, in occasione della Biennale di Architettura.

Visitare alcune mostre, tornare nelle nostre librerie preferite e vivere la città da consumati habitué ci ha dato l’occasione per dare spazio ai pensieri che descrivono la relazione che nel tempo abbiamo sviluppato con la città.

Alcuni appunti visivi, degli stralci da recensioni di mostre e brevi estratti da una guida turistica totalmente priva di fotografie li riassumono in maniera non esaustiva ma senza mai tralasciare un dato fondamentale: Venezia è una città viva, nonostante le sue fragilità, fisiche e sociali.





Tutti credono di conoscere Venezia. Tutti vogliono esibire il proprio rapporto esclusivo con lei. Qualcuno conosce un’osteria dove i turisti proprio non vanno, qualcun altro racconta di quando è uscito ubriaco da un’improbabile casa di studenti; […] poter dire di averne catturato anche solo per un attimo l’essenza è come voler esibire uno status. Siamo a 1600 anni dalla fondazione di questa anomalia urbanistica e architettonica, le mani sulla città ce le hanno messe tutti: residenti che vendono ai cinesi, veneziani in fuga per mettere in affitto alloggi ereditati, stranieri che imparano attività tradizionali per fagocitare quel genius loci che gli autoctoni hanno ormai sublimato da generazioni". (Penzo+Fiore su Exibart per la mostra Hypervenezia di Mario Peliti a Palazzo Grassi)





Nel multisecolare sedimentarsi delle sue forme assume le sembianze dell’altrove agognato quasi inafferrabile, del perduto quasi ritrovato” “Venezia è sempre se stessa e, nel contempo, è sempre qualcos’altro, è sempre ulteriorità possibile” “Venezia è paesaggio mentale, luogo dell’anima, referente attivo e passivo dell’immaginazione, involucro e contenuto per il desiderio” “Proprio perché è unica al mondo, è la città di cui il mondo ha bisogno” (Guida d’Italia - Venezia, Touring Club Italiano, Mondadori, 2007)




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